Armi Militari

Schwarzlose M.1907/12

Schwarzlose

All’inizio della prima guerra mondiale il K.u.K.H. (Kaiserlich Und Koneglich Heer) era equipaggiato con poche mitragliatrici M1893 von Dormus , poche Schawrtzlose M1907 e moltissime mitragliatrici Schwartzlose m1907/12. Era insomma molto meglio equipaggiato in questo senso del Regio Esercito , che poteva contare su pochissime mitragliatrici Perino, poche tipo Maxim e numerose ma mediocri Fiat Modello 1914.
La Schawrtzlose si distingue meccanicamente da tutte le mitragliatrici coeve per la particolare meccanica ,  è infatti l’unico tentativo completamente riuscito di arma automatica di grosso calibro con chiusura non stabile.
Andreas Willhelm Schwarzlose ( 1867-1936) , già progettista di armi corte , baso i suoi studi su due presupposti :

L’impresa non era facile perchè l’unica soluzione era impiegare un sistema di chiusura “labile”  ma senza dover ricorrere ad un’otturatore troppo pesante , che avrebbe reso la cadenza di tiro troppo bassa e sottratto energia per il funzionamento del congegno di alimentazione e per il funzionamento dell’intero cinematismo.

Otturatore Schwarzlose

Schwarzlose risolse in maniera brillante il problema creando uno “svantaggio meccanico” tramite un leveraggio che permetteva di disperdere l’energia in eccesso impressa ad un otturatore leggero permettendo al meccanismo di rimanere a “tempo” . In pratica le leve permettevano una resistenza dell’otturatore ad intensità graduale , massima resistenza al momento della deflagrazione della carica di lancio del proiettile che però si riduceva gradualmente durante il moto retrogrado per permettere il giusto moto dei cinematismi.
Schwarzlose brevettò il suo sistema, ancora oggi oggetto di studio, nel 1902 e iniziò la produzione di alcuni prototipi nella sua fabbrica di Berlino , dopo due anni una versione definitiva dell’arma venne adotta dall’impero Austroungarico sotto la denominazione di modello 1907 , dopo altri 5 anni l’arma con ulteriori leggere modifiche   fu denominata M1907/12 e divenne la mitragliatrice standard delle forze armate Austroungariche.
La  produzione di Schwarzlose 1907/12 fu effettuata quasi totalmente presso la  “Osterreichische Waffenfabricks-Gesellschaft” di Steyr e durò sino al 1918 in diverse decine di migliaia di esemplari le cui varianti purtroppo sono difficili da distinguere.
L’arma rese un ottimo servizio alle forze Austroungariche dimostrandosi robusta ed affidabile in ogni condizione ambientale , camerata in 8x50R Steyr  la medesima cartuccia dei fucili Steyr M95 ne semplifico la logistica.
Le Schwarzlose  sopravvissute alla grande guerra continuarono il loro servizio per altri tre decenni nelle mani Austriache, degli Ungheresi e degli Iitaliani , questi ultimi  la impiegarono in migliaia di esemplari per armare le propie truppe coloniali.

Specifiche tecniche

NomeSchwarzlose M1907/12
TipologiaMitragliatrice pesante.
Lunghezza arma1100 mm
Lunghezza canna520 mm
Peso17,2 Kg (sola arma, senza liquido di raffreddamento); 18,00 Kg Treppiede
Calibro8×50R Steyr
FunzionamentoOtturatore a chiusura labile - tiro automatico, raffreddamento ad acqua.
Cadenza di fuoco400 colpi al minuto.
Sistema di alimentazioneNastri da 100 e 250 colpi.
ProduttoreOsterreichische Waffenfabricks-Gesellschaft Steyr –Austria

Ora diamo un’occhiata da vicino ad un esemplare Schwarzlose  M1907/12 fabbricata dalla Steyr nel 1915 questo esemplare è stato ricamerato in 8×56 R dagli Austriaci dopo la prima guerra mondiale.
L’arma vista dal alto destro montata sul suo robusto treppiede, si nota la manetta di armamento , con accanto la robusta cassetta in legno che conteneva il nastro da 250 colpi ( le munizioni inserite nel nastro sono inerti ), il nastro è la versione di metallo ma ne esistevano anche in tela.
Accanto al castello, all’inizio del manicotto , si nota il tappo del rabbocco del liquido di raffreddamento, sulla bocca della canna, che era la stessa degli Steyr M95 , si può vedere il rompi fiamma conico
L’arma vista dal lato sinistro , da destra si vede la doppia impugnatura a T con i il grilletto a pressione, sopra l’alzo abbattuto e  sotto l’arma si vede il semplice alto del treppiede con la sua notevole escursione che rendeva l’arma di facile impiego anche nei combattimenti in montagna.
Si nota il nastro vuoto che veniva mano a mano espulso dal lato sinistro dell’arma, e in cima al manicotto di raffreddamento  la valvola dello spurgo del liquido.
La meccanica dell’arma vista dall’alto con la cartella aperta , verso destra l’otturatore con sopra le due leve incernierate a ginocchiello il cui dispiego provoca il ritardo progressivo di apertura dell’otturatore stesso. Dietro il blocco otturatore si vede la  grossa molla di recupero , il tutto è composto da pochi pezzi molto robusti ,ogni pezzi riporta la matricola dell’arma.
In basso , sulla destra dell’arma , si nota la robusta leva di armamento con moto a manovella.
Sotto il fusto si vede la slitta per il brandeggio dell’arma con escursione di quasi 30 gradi per lato.
Il meccanismo di alimentazione con il coperchio aperto , un piccolo gioiello di inventiva e di meccanica .
Verso sinistra possiamo vedere l’ingranaggio che riceve l’impulso di moto dal movimento dell’otturatore, ad ogni passaggio dell’otturatore in indietro l’ingranaggio gira e provoca la rotazione dell’alberino i cui denti anteriori fanno avanzare il nastro con le cartucce verso l’otturatore  presentando una nuova cartuccia in alimentazione in maniera  semplice ed  efficace .
Sempre a sinistra la leva di fermo del coperchio e sopra il meccanismo di alimentazione si vede nel dettaglio la leva di armamento.
Il marchio “waffenfabrick Steyr” con sotto l’anno di produzione , l’arma ha subito nel corso della sua vita parecchie riarsenalizzazioni.
L’ultima l’ha lasciata con uno spesso strato di vernice verde al posto delle vecchia brunitura, ma per un’arma che ha 99 anni , con due guerre mondiali sulle spalle è ancora in ottime condizioni, a testimonianza dell’ottimo progetto e degli eccellenti materiali impiegati .
La Schwarzlose m1907/12 è stata un’eccellente mitragliatrice pesante per i suoi tempi, il lungo stato di servizio speso anche nelle mani dei suoi “avversari”  lo testimonia. Inoltre è un testimone della storia, dell’ingegno e dell’industria europea ed è un peccato che per motivi prettamente legali queste armi siano non solo destinate al silenzio ma anche all’estinzione nella forma di esemplari funzionanti.

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