Ad aprire la settimana di intensa attività del Shot Show 2016 sono state come di consueto le giornate dimostrative nei poligoni.
Si tratta sempre di eventi molto interessanti che permettono di vedere in azione e testare dal vivo le novità presentate dai produttori.
Purtroppo si tratta di due manifestazioni che si svolgono contemporaneamente ed in due location e che si trovano praticamente ai lati opposti di Las a Vegas ad oltre un ora di auto.
Al celebre Media Day, divenuto ora Industry day, si è col tempo affiancato in maniera sempre più prepotente l’ATAC DAY at Range.
Mentre il primo, parte integrante dello Shot Show è dedicato principalmente al settore civile e sportivo; il secondo, organizzato dall’ATAC GLOBAL è un evento indirizzato al settore professionale di polizia, militare e Law enforcement.
Per questa edizione del 2016 l’ATAC Day si è presentato più forte che mai e le iniziali problematiche organizzative con la sede “storica” che avevano fatto temere in una cancellazione di questa edizione hanno portato invece l’evento in una struttura decisamente più grande. La struttura è ora in grado di poter gestire senza il minimo problema di sicurezza la tipologia di armi presenti. Si tratta del poligono della base aerea di Nellis la cui giurisdizione comprende anche l’Area 51.|
Il poligono di tiro si trova poco più a nord della base vera propria è situato nella parte nord est della “spianata” in cui sorge Las Vegas; comprende una superficie di svariati chilometri quadrati terminando direttamente sui rilievi montuosi circostanti. L’area è divisa in settori di tiro da terrapieni e presenta numerose tettoie a protezione delle postazioni di tiro.Le line di tiro sono dotate di numerosi tipi di bersagli che vanno dai veicoli ai più ordinari gong o tabelloni. L’orientamento delle linee di tiro e la suddivisione per calibri impiegabili, sono realizzati in maniera tale da garantire che venga svolto in tutta sicurezza l’addestramento con armi leggere e pesanti delle forze armate.
Purtroppo viste le tipologie di prodotti e degli operatori presenti le riprese e fotografie sono regolamentate in maniera molto rigida e solo alcuni produttori hanno autorizzato qualche sporadica fotografia.Cercheremo quindi ove possibile di colmare con le parole e con foto scattate nei giorni successive negli stand dello SHOT Show.
La giornata, nonostante la temperatura piuttosto bassa e con la presenza di un forte vento , ha comunque premesso una ottima fruibilità dell’evento. All’arrivo nel poligono di una vastità a dire poco disarmante siamo stati subito accolti dal crepitio di armi automatiche.
Il numero di espositori presenti era decisamente ragguardevole ed ha richiesto tutte quatto ore a disposizione senza comunque riuscire a dedicare il tempo necessario a tutti.
Ad aprire la carrellata è stata la Black Creek Precision che ha presentato una serie di carabine su progetto AR in 5.56×45 mm, 300 AAC, 7.62×51 NATO, 9x19mm. Quest’ultima realizzata in modo da essere compatibile con i caricatori Glock. Molto interessante la manetta di armamento non reciprocante posizionata sul lato sinistro del upper reciver, compatibile con un bolt carrier standard. Tra le realizzazioni era presente anche un lower receiver per la piattaforma SCAR. Questa azienda per le proprie dimostrazioni, ha scelto le munizioni della National Police Ammunition.
Tra le altre novità, una soluzione ad alta tecnologia è quella che prevede il controllo remoto di punteria e fuoco per le mitragliatrici in ralla della Precision Remote, rappresentata dalla Trade Company; si tratta di un sistema di comando che grazie ad un monitor ed un semplice joistick permette il totale controllo anche dall’interno del veicolo evitando che l’operatore si esponga. In questo caso l’arma scelta era una M240 in 7,62×51 mm.
Decisamente “pesante” la presenza della Daniel Defence, che ha messo in prova tutti i suoi allestimenti della famiglia AR in 5.56x45mm, 7.62x51mm e 300AAC. Una dotazione di accessori ed ottiche di primo ordine tra cui i nuovi Trijicon MRO ed i silenziatori Surefire hanno permesso di apprezzare appieno le caratteristiche delle armi. Decisamente degno di nota il modello camerato in 300 AAC dotato di silenziatore integrale fisso e presa gas lunghezza pistol. Una gestibilità davvero impressionante anche in modalità automatica. Piccola nota folcloristica: il munizionamento in 300 AAC subsonico con palla da 220 grani HPBT impiegato presentava bossoli marchiati Daniel Defence. In maniera molto poco esplicita ci hanno fatto intendere una possibile commercializzazione di un munizionamento sotto il loro marchio.
Altre proposte ad elevato contenuto tecnologico presentate sono due sistemi di mira dedicati ai lanciagranate da 40 mm. Il primo consistente in un telemetro accoppiato ad un mini reflex che garantisce una regolazione accurata dell’inclinazione dell’arma con una sensibilità in distanza fino ad un metro. Il secondo, più complesso, prevede l’uso di un piccolo drone telecomandato per individuare ed inquadrare il bersaglio. I dati trasmessi su di un tablet forniscono una mappa digitale, l’inquadratura della telecamera del drone (termica, IR o normale) e tutti parametri di controllo necessari. Tutti questi dati sono trasmessi ad un dispositivo delle dimensioni di uno smartphone posizionato a fianco dell’arma e riassunti per una lettura semplice ed efficace. In pratica per centrare un bersaglio nascosto da un terrapieno o da un altro ostacolo basta che il tiratore muova l’arma fino alla sovrapposizione del reticolo con il punto di impatto calcolato dal sistema.
Presente anche la Colt Canada con le sue proposte di AR-15 in 5.56x45mm e 300AAC dotate di upper con guardamano monolitico.
Molto interessante il prototipo della nuova Schmidt & Bender realizzato per lavorare in accoppiata con il propio telemetro. L’operatore che inquadra il bersaglio col telemetro può trasmettere i dati all’ottica che indica in sovrapposizione al reticolo alcuni dati fondamentali per il tiratore. Prevista nella versione finale anche la visualizzazione del numero di click necessari alla correzione.
Molto interessanti anche i bolt action custom della Strategic Armory Corps, realizzati su basi Remington con chassis Surgeon. In questo caso camerati in 260 Remington.
Una serie di proposte davvero innovative sono i bossoli a peso ridotto della Mac LLC. Disponibili in vari calibri tra cui il 5.56x45mm, il 7.62×51 NATO, il 300 AAC ed il 50 BMG. Questa soluzione concretizza la possibilità di ridurre i pesi in maniera considerevole, impiegando del polimero per realizzare i 3/4 superiori del bossolo e della lega leggera o di ottone per la parte inferiore ed il fondello. Ovviamente non sono riutilizzabili.
Davvedo di notevole impatto sono le palle della Maker Bullet proposte dalla Alexon Tactical sulla sua linea di caricamenti commerciali “Team Never Quit” disponibili in calibri da fucile e da pistola. Sono palle monolitiche ad espansione controllata ideate per garantire una cessione di energia pressoché totale nel minore spazio possibile per evitare la sovrapenetrazione. Tra quelle presentate la subsonica e la supersonica per 300 AAC, quella per 5.56x45mm, la 9mm ed un impressionante quanto devastante palla monolitica per calibro 12 annegata in una borra overmolded che la ingloba. Le palle recuperate dopo l’impatto come espansione e mantenimento della massa sono a dire poco scioccanti.
Interessanti e di grande efficacia le proposte della Silencer CO, anche se onestamente l’accoppiata arma-silenziatore sia per quanto riguarda la Glock (priva di mire adatte per poterla usare) che sul calibro 12 (privo di calcio) ci sono sembrate un po improvvisate.
Molto interessanti anche le munizioni proposte dalla Polyfrang, dei 5.56 con palla frangibile priva di piombo realizzate con un agglomerato di rame e polimeri, garantiscono la totale assenza di schegge e frammenti anche a distanze inferiori a 2 metri. Ideate per scopi di addestramento ed allenamento o situazioni particolari in cui di deve evitare ogni possibile forma di rimbalzo, montano un palla da 45 grani con una carica che le garantisce una traiettoria balistica sovrapponibile al colpo standard 5.56x45mm.
Bella la novità della Viking Tactics : un guardamano per AR-15 con rail Piccatinny realizzato in alluminio e tecno polimeri ottenuto per stampaggio. Uno stampo pulitissimo, un peso ridottissimo e soprattutto una conduzione termica quasi inesistente! Dopo 4 caricatori consecutivi da 30 colpi in modalità automatica il guardamano si poteva tranquillamente toccare ed impugnare senza guanti in ogni suo punto. Ovviamente la canna ed il gas block erano roventi.
Interessanti anche le proposte della Bullett Brothers. Le multiple impact bullett in calibro 12 polimeriche non letali od in lega, letali. La palla composta da più elementi collegati da un filo sono studiate per dare la massima resa a brevi distanze. Presente anche una variante per calibro .45.
Tra gli altri prodotti degni di nota ci sono sicuramente quelli della LMT, HK, Barrett con tutta la linea di fucili, carabine e mitragliatici, Accuracy International, Troy Defence,Mc Milan, Gem Tech e molti altri.
Insomma, una vetrina davvero ricca di proposte per i professionisti divenuta un appuntamento annuale decisamente importante.
Non si può non fare un plauso alla professionalità degli operatori presenti ed ai range officer nel gestire un’evento così complesso e con così tante persone presenti sulle linee di tiro.
Qui di seguito la lista completa dei marchi presenti.
Academi, Action Target, Ares Armor, Ascendance Int, Armour Wear, ATEI (American Tool & Eng), Barrett, Battle Comp, Battle Ready, Blade-Tech, Bore-Tech, Cyber Dust, Daniel Defense, Gem-Tech, H&K, IWI – Israel Weapon Industries, Knights Armco, LaRue Tactical, Leupold, LMT, MAC AMMO, MagPul, Marathon Targets, MilSpec Monkey, POF – Patriot Ordnance Factory, Rigal Products, SEAL 1, Serving California, SilencerCo, Silent Circle, SORD USA, Strategic Armory Corps – Armalite, AWC, McMillan Firearms, Nexus, Surgeon, SRM Arms, TomCar, Tracking Point, Troy Industries, US Corrections Group, US Ordnance, Venom Tactical, Weapons Clear.
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