Conversione KAC in .300 AAC Blackout 9″

Per prima cosa alcuni cenni sulla ditta produttrice

La Advanced Armament Corporation anche conosciuta con l’acronimo AAC, con sede a Lawrenceville, Georgia, USA è una società nota per la produzione di silenziatori, sistemi d’arma e munizioni. E’ altrettanto conosciuta per aver ideato la cartuccia 300 AAC Blackout o 300BLK, o anche come 7.62 × 35 mm. Di conseguenza è stata anche anche la prima a produrre armi in questo calibro, ed a testare il passo di rigatura più idoneo, visto che tutti gli altri componenti dell’arma rimangono gli stessi delle piattaforme AR-15 camerate in 5.56 mm.

Particolare della mira KAC e del flash hider AAC
Particolare della mira KAC e del flash hider AAC.

La ditta, fondata nel 1994 come produttore di silenziatori, dopo aver collaborato diversi anni con la Gemtech, anch’essa operante nel medesimo settore, in breve tempo diventa leader nella produzione di soppressori di suono negli Stati Uniti vantando un vasto catalogo, dal calibro 22 lr al .50 bmg e riuscendo peraltro ad aggiudicarsi alcuni importanti contratti militari. La US Navy decide di silenziare armi 5.56 e 7.62 in dotazione ai Navy Seals e la US Army adotta un silenziatore per Remington XM2010 SMR, in dotazione ai propri snipers, dopo aver riscontrato un calo del 98% della vampa, del 60% del rinculo e ben 32 decibel di abbattimento del suono. Nel 2009 la società viene acquistata da Remington Arms e quindi assorbita dal potente Freedom Group possessore anche di Bushmaster, DPMS, Para USA e molte altre. Negli ultimi anni AAC è stata autrice di molteplici innovazioni riguardo la tecnologia inerente i silenziatori, tra cui un sistema di fissaggio rapido, un sistema di sostituzione rapida del collettore per utilizzare lo stesso accessorio su canne diverse e l’utilizzo del leggero, ma costoso Titanio. Recentemente ha cominciato la produzione di molteplici accessori direttamente derivanti dai soppressori di suono come muzzle devices, una gamma d’accessori espressamente pensati per armi NFA (National Firearms Act), una revisione della legge sulle armi del 1934 che consente la vendita e l’acquisto di armi automatiche, silenziate, ecc solo se in possesso di determinate licenze e previo pagamento di determinate tasse. Ultimi a entrare in prodzione sistemi d’arma completi e merchandising. Grande è stato l’apporto da parte dell’AAC per la fondazione dell’ASA, (American Suppessor Association), che insieme alla NRA (National Rifle Association) si batte per i diritti dei possessori di armi americani.


La cartuccia 300BLK , molto simile al 300 Whisper creato dalla SSK Industries, viene leggermente rivista per poi essere certificata SAAMI (Sporting Arms and Ammunitions Institute) così che ogni produttore possa utilizzarne le specifiche. L’introduzione di questa nuova munizione proviene dalla volontà di accoppiare la piattaforma AR15 con una munizione che abbia caratteristiche balistiche similari al 7,62 × 39 mm risolvendo però alcuni degli svantaggi di quest’ultima In primis la compatibilità con i caricatori stanag, cosa assente nella munizione sovietica per via dell’eccessiva conicità, il .300 mantiene invariato sia il tipo che la capacità del caricatore. L’impiego di palle calibro .30 ha permesso l’uso di canne con la classica foratura .308, uno standard meno costoso del .311 russo. Parti fondamentali come l’otturatore restano invariate, abbattendo i costi, ed infine un altra delle caratteristiche principali sono il buon rendimento anche con canne corte, è la grossa varietà di pesi di palla impiegabili che va dai 110 ai 220 grani con una conseguente facile silenziabilità nei caricamenti subsonici con palle pesante. Il tutto ovviamente ragionato per usi specialistici operativi.


Passiamo ora alla conversione

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Il gruppo portaotturatore-otturatore.
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Lo spegnifiamma AAC.

Già dalla prima occhiata si nota una realizzazione di altissima qualità: Upper receiver forgiato, astina modulare della ditta KAC (Knight’s Armament Corp), rompi fiamma a tre rebbi tipo Vortex di produzione AAC. Ma a determinare il livello dell’oggetto in questione sono il gruppo otturatore e la canna. Il porta otturatore è realizzato in acciaio ad alta resistenza (Carpenter 158), fosfatato e rivestito con trattamento auto lubrificante al nickel boron (Ni-B) ad alto spessore. L’aspetto è lucidissimo e la sensazione tattile è di lubrificazione, anche quando è perfettamente sgrassato. L’otturatore non ha lo stesso trattamento ma è realizzato molto accuratamente, senza segni di lavorazione ed ha la superficie molto lucida. La molla dell’estrattore é realizzata in filo di acciaio specifico ad alta resistenza. La canna è nitrurata per provvedere resistenza alla corrosione ed alta longevità, senza l’utilizzo della cromatura che potrebbe influire sulla precisione. Il passo di rigatura è 1:7 e la filettatura della volata 5/8-24. Il funzionamento è tradizionale a presa di gas diretta dell’AR-15. Il costruttore consiglia l’utilizzo di buffer di tipo T2, più pesante dello standard T1 per un funzionamento ottimale. La conversione viene fornita priva di organi di mira, in una scatoletta di cartone imbottita e con un manuale a colori molto esauriente. La lunghezza della canna è di 9” (circa 230 mm) il che implica l’uso della conversione SOLAMENTE con un lower receiver che sia bancato come arma corta; il montaggio sul lower di una carabina comporta il REATO DI ALTERAZIONE DI ARMA. Esistono comunque le versioni da 12.5” e 16”, quindi armi lunghe. Per completare l’allestimento sono stati installati un punto rosso Aimpoint Micro T1 su monta rapida KAC e le mire di back-up Micro, sempre KAC, piu la manetta d’armamento ambidestra Rainier Raptor.

Sensazioni d’utilizzo

Pur essendo un arma corta e leggera, il rinculo, con munizioni da 125 e 145 grani è molto gestibile, decisamente piu dolce di quello di un analogo 223, il rilevamento è praticamente assente. Le prove a fuoco, finora, sono state condotte solo sparando all’imbracciata su bersagli da tds, a distanze tra 20 e 50 metri. Le rosate sono state adeguate al tipo di utilizzo, con forte prevalenza di colpi nella zona alfa, e l’acquisizione del bersaglio è stata molto rapida ed istintiva. L’astina, di dimensioni ridotte, ha una ottima ergonomia, e le sezioni di rail anteriori aiutano, fungendo da fermi per la mano. L’azionamento della manetta d’armamento risulta molto scorrevole, merito del trattamento auto lubrificante.

Conclusioni

La qualità e le lavorazioni giustificano il prezzo non molto contenuto,d’altronde, anche l’importazione di un unico esemplare avrà influito sul prezzo finale.

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