Dall’introduzione del sistema di classificazione delle armi da sparo, avvenuto dopo l’abrogazione del Catalogo Nazionale delle Armi, la carabina Simonov SKS è stata quella che nel passato maggiormente ha sofferto gli umori dell’ex direttore.
Inizialmente classificata come arma B4 (quindi venatoria) è stata poi rettificata in arma B7, per poi avere la cigliegina sulla torta con la nota “ARMA PRIVA DI BAIONETTA”. Leggi tutto “Il Simonov SKS Cinese finalmente classificato con la baionetta come arma venatoria”
7,62 × 39 mm: Munizione Venatoria
Ultimo aggiornamento : venerdì 8 febbraio 2019
A definire le munizioni idonee all’attività venatoria è l’Articolo 13 della Legge 11 febbraio 1992, n. 157, il quale, nel passaggio che interessa, riporta quanto segue:
“… o a ripetizione semiautomatica di calibro non inferiore a millimetri 5,6 con bossolo a vuoto di altezza non inferiore a millimetri 40.”
Negli anni questo comma è stato oggetto di svariate diatribe da parte della Questura di Trento e del Ministero dell’Interno. Leggi tutto “7,62 × 39 mm: Munizione Venatoria”
Manuali Tecnici
In questa pagina sono stati raccolti alcuni manuali ed altro materiale.
La seguente pagina è in continuo aggiornamento.
Fedor Vasil’evich Tokarev
Fedor Vasil’evich Tokarev
(02.06.1871-07.06.1968)
Nato nel 1871 a Egorlykskaya, un villaggio cosacco, Tokarev iniziò il suo apprendistato presso un fabbro locale all’età di 11 anni. A 13 anni lavorava regolarmente in officina. Dal 1885 al 1887 segue un corso di manifattura meccanica presieduto da A. E. Chernikov, progettista dell’ultimo fucile ad avancarica adottato dall’esercito zarista, il modello 1860. Essendo nato e cresciuto in un villaggio cosacco, è logico supporre che quella di entrare nell’esercito sia stata una scelta praticamente obbligata per Tokarev, vista l’economia rurale e la caratteristica vocazione militare del popolo cosacco. Nel 1892, Tokarev viene promosso dall’accademia come sottoufficiale armiere, ed inserito nei ranghi del dodicesimo reggimento cosacco del Don, ottenendo una promozione a mastro armiere e un posto come insegnante presso la scuola militare a soli 25 anni. A seguito della chiusura della scuola, Tokarev riprende gli studi, e a 29 anni rientra nei ranghi dell’esercito come mastro armaiolo, servendo nuovamente sotto il dodicesimo reggimento. Leggi tutto “Fedor Vasil’evich Tokarev”
PTRS-1941
All’inizio degli anni 30, l’Armata Rossa voleva cercare una nuova munizione per una nuova arma anticarro, dato che si riteneva il 12,7 × 108 mm (.50 BMG) non adatto a tale scopo.
Iniziarono alcune sperimentazioni da parte di due famosi progettisti di armi: Vasili Degtyaryov e Sergei Gavrilovich Simonov, su di una nuova munizione, la 14,5 × 114 mm.
Nel 1938 Simonov, disegno il PTRS-41. Un arma semiautomatica dotata di caricatore circolare a 5 colpi ad inserimento dal basso. Una volta sparato l’ultimo colpo, la clip cadeva e l’otturattore restava in posizione aperta.
Purtroppo la munizione non era stata ragionata dal punto di vista dell’ottimizzazione della combustione della polvere e causare parecchi residui, che spesso causavano inceppamenti al sistema a pistone. Leggi tutto “PTRS-1941”
Simonov SKS (CKC45g)
Simonov SKS (CKC45g) – Samozaryadniy Karabin sistemi Simonova (Самозарядный карабин системы Симонова)
Introduzione
Riporto ora uno stralcio di un mio articolo sul Tokarev SVT-40, poiché le origini di questi due fucili sono le medesime:
“Verso l’inizio degli anni ’30 i progettisti dell’esercito russo stavano cercando un nuovo fucile semiautomatico con cui rifornire l’armata rossa, vista l’inadeguatezza del Mosin-Nagant 1891. Nel 1936 furono analizzati diversi prototipi realizzati da alcuni progettisti, che nel corso dei successivi anni sarebbero diventati nomi illustri nel settore armiero, Sergei Gavrilovich Simonov e Fedor Tokarev.
Inizialmente la gara fu vinta da Simonov con la sua carabina AVS-36, arma il cui progetto nacque nel 1930 e prevedeva un fucile automatico a presa di gas con pistone corto, camerato per la munizione 7.62 x 54 mm. Le impressioni dei soldati furono però negative. Furono criticati il caricatore troppo ingombrante, la poca controllabilità nel tiro a raffica e il freno di bocca che non riusciva a contenere l’esasperazione della munizione. Nel 1938 l’arma fu così abbandonata e si decise di indire una nuova gara. Simonov propose una versione aggiornata del proprio fucile, ma probabilmente per una scelta legata dalle amicizie e simpatie, la commissione, su indicazione di Stalin, votò per un nuovo prototipo proposto da Fedor Tokarev lo SVT-38. Un fucile […]”
Leggi tutto “Simonov SKS (CKC45g)”
Sergei Gavrilovich Simonov
Sergei Gavrilovich Simonov
(09.04.1894-06.05.1986)
Nato nel 1894 a Fedotow, Simonov ha iniziato a lavorare in una fonderia subito dopo aver completato la scuola elementare. Entro la fine della Prima Guerra Mondiale, dopo aver completato un corso per tecnico di base di istruzione, ha iniziato a lavorare su un fucile automatico d’avanguardia progettato da Vladimir Grigoryevich Fyodorov, il “Fedorov Avtomat”. Dopo la rivoluzione russa, Simonov proseguì ulteriormente gli studi presso il Polytechnic Institute di Mosca, diplomandosi nel 1924 ed iniziò a lavorare presso il grande arsenale militare di Tula. Nel 1926 diventò un ispettore di controllo della qualità a Tula, e dal 1927, fu promosso al settore di Progettazione e Sviluppo, dove lavorò direttamente sotto Fedorov. Progetta il Simonov AVS-36. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Simonov ha progettato anche alcune armi da fuoco : un mitra che non entrò in produzione, ed un fucile semiautomatico anti-carro, il 14,5 x 114 millimetri PTR, che fu la base , in scala ridotta, del SKS.
Morì il 6 maggio 1986.
7,62 × 39 mm (M43) Russian
Cartuccia di potenza intermedia adottata dall’Armata Rossa nel 1943 i cui studi iniziarono già nella seconda metà degli anni ’30 quando i primi prototipi di nuove armi automatiche (AVS-36, SVT-38, SVT-40) emersero i problemi derivanti dall’uso di una munizione a piena potenza su una tale tipologia di armi. La misura è la via di mezzo tra le altre due munizioni d’ordinanza, la 7,62 × 54 mm R dei Mosin-Nagant e la 7,62 × 25 mm Tokarev in uso sulle pistole omonime. La forma notevolmente conica, ne rende l’uso ottimale nelle armi automatiche perché ne è facilitato il distacco dalle pareti della camera di cartuccia. Le palle sono trafilate come tutte le munizioni russe a .312 centesimi di pollice (rispetto ai .308 delle palle occidentali). La palla, nella versione definitiva della munizioni pesa 122 grains e fin dalla sua origine, al suo interno trovava presente un cilindro di acciaio dolce, usato poiché il piombo durante la guerra era diventato un materiale raro. La presenza di un cilindro d’acciaio all’interno fa si che il centro di massa sia posteriore rispetto al centro geometrico facendo si che all’atto dell’impatto la palla tende al ribaltamento, anche se recenti studi di Martin L. Fackle sembrano smentire tale comportamento nel caso di impatto in tessuti umani. Leggi tutto “7,62 × 39 mm (M43) Russian”