Proposta Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 91/477/CEE

E’ stata pubblicata nei giorni scorsi la nuova “Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 91/477 / CEE del Consiglio, relativa al controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi (prima lettura)“.

In sintesi queste saranno le nuove restrizioni ai regolari detentori di armi in nome dell’antiterrorismo:

  • Passaggio in classe A, e quindi divieto di detenzione, di tutte le armi corte aventi la possibilità di ospitare caricatore con capacità maggiore di 20 colpi. Passaggio in classe A, e quindi divieto di detenzione, di tutte le armi lunghe con caricatore aventi capacità superiore ai 10 colpi. Passaggio in classe A, e quindi divieto di detenzione, di tutte le armi demilitarizzate (anche quelle italiane, ovvero rispondenti ai criteri tecnici della circolare sulle armi demilitarizzate, anche se già approvate dal Banco di Prova).
  • Passaggio in categoria A, e quindi divieto di detenzione, di tutte le armi lunghe semiautomatiche che possono essere portate ad una lunghezza minima di 60 cm.
  • Proibizione di commercio di tutti i caricatori maggiorati, ovvero per arma corta aventi capacità superiore ai 20 colpi, e quelli per armi lunghe aventi più di 10 colpi. Qui è lasciato libero arbitrio agli Stati dell’Unione di concedere una deroga. (Tali caricatori oggi sono stati denunciati).
  • Proibizione di tutte le armi disattivate anche se già approvate secondo la nuova circolare del Ministero dell’Interno.
  • Inserimento nella categoria C di tutte le repliche di armi antiche, oggi di libera vendita ai maggiorenni.
  • Obbligo di detenzione di armi e munizioni in locali sperati. Un deroga è prevista per chi detiene le armi all’interno di armadi di sicurezza.
Stralcio Fascicolo interistituzionale : 2015/0269 (COD)

E’ partita anche una campagna informativa, a cui invitiamo tutti i nostri lettori a partecipare,  da parte del Comitato D-477, di cui incolliamo qui sotto il testo integrale:

“Il Comitato direttiva 477 e Firearms united chiedono a tutti gli appassionati e a tutti coloro i quali hanno a cuore la democrazia, di comunicare il proprio sdegno via e-mail al ministero dell’Interno e agli europarlamentari, dopo la pubblicazione avvenuta ieri dell’ennesima bozza di revisione della direttiva europea sulle armi, promulgata dal Consiglio dell’unione europea con le indicazioni del Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti). Lo stato di pericolo per il nostro settore rimane elevato, perché molte delle restrizioni ipotizzate in precedenza sono rimaste invariate, anzi in alcuni casi si sono anche aggravate.

“Rifiutiamo assolutamente”, si legge nel comunicato giuntoci dal Comitato direttiva 477”, in nome e per conto dei nostri rappresentati, la proposta di modifica della direttiva Ue 477 così come predisposta per la discussione del Consiglio della Ue che si terrà nei giorni 9 e 10 giugno 2016, ribadendo che le proposte in essere sarebbero anche esiziali per il comparto armiero Italiano, i suoi oltre 90.000 addetti ed il Pil da essi generato”.

Gli elementi più deleteri per il nostro settore (che, sia chiaro, non avranno incidenza alcuna sul pericolo di terrorismo o sulla criminalità) contenuti nella bozza (che potete scaricare cliccando sull’allegato, in inglese), sono i seguenti:

–          Si inseriscono nella categoria A dell’allegato I della direttiva (armi proibite) tutte le armi corte con caricatore o serbatoio di capacità superiore a 20 colpi e tutte le armi lunghe con caricatore o serbatoio di capacità superiore a 10 colpi, nonché tutte le armi demilitarizzate (armi automatiche trasformate in semiautomatiche).

–          Proibite anche tutte le armi lunghe semiautomatiche (solo le lunghe, diversamente da quanto apparso su alcuni comunicati precedenti) che possano essere ridotte a una lunghezza inferiore a 60 cm grazie a un calcio pieghevole o telescopico o amovibile senza attrezzi.

–          Proibiti tutti i caricatori con capacità superiore a 20 colpi per arma corta e 10 per arma lunga. Il loro semplice possesso determina la perdita di qualsiasi autorizzazione in materia di armi e il sequestro dell’arma sulla quale potevano essere eventualmente montati. È prevista una deroga: gli Stati membri potranno autorizzare la detenzione dei caricatori di maggior capacità acquisiti prima dell’entrata in vigore della direttiva, però potrebbero proibirne l’uso. Al di fuori di tale caso, il possesso di tali armi e dei caricatori maggiorati è consentito solo per la pratica dell’attività sportiva, a patto che il possessore partecipi effettivamente a gare e che l’arma sia effettivamente necessaria per le discipline praticate. Residua solo una possibilità di possesso per i collezionisti, ma con presupposti molto rigorosi. 

–          Le armi disattivate di qualsiasi tipo (da guerra, comuni da sparo) dovranno essere soggette a denuncia, entrando a far parte della categoria “C” dell’allegato.

–          Si elimina la possibilità di libera vendita per le repliche di armi antiche, assoggettandole quindi alle norme per tutte le altre armi da fuoco (le repliche non vengono, però, messe completamente al bando come invece ipotizzato nelle ricostruzioni di altri siti).

–          Si prevede l’obbligo di conservare le armi separatamente dalle munizioni, tranne che nel caso in cui le armi siano detenute in una cassaforte.

Questa ulteriore bozza di direttiva, oltre a non tenere (con arroganza) conto delle precise indicazioni emerse nei mesi precedenti dalle discussioni dei comitati parlamentari Imco e Libe, presenta profili di elevata antigiuridicità: così come già avviene in Italia, con l’attuale formulazione della direttiva si arriverebbe al paradosso di considerare un medesimo oggetto (per esempio, un caricatore da 30 colpi per carabina) nello stesso momento vietato e consentito, creando notevolissimi problemi per l’accertamento di eventuali fattispecie di reato da parte delle forze di polizia. Ancor più paradossale è la previsione del fatto che un soggetto autorizzato alla detenzione di armi delle categorie A e B (quindi anche da guerra), possa essere privato delle autorizzazioni in questione se trovato illegalmente in possesso di caricatori maggiorati! “

 

© 2016 – 2018, Michele Schiavo. Tutti i diritti riservati.
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2 risposte a “Proposta Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 91/477/CEE”

  1. LA PROPOSTA DI DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO CHE MODIFICA LA DIRETTIVA 91/477 CEE DEL CONSIGLIO, RELATIVA AL CONTROLLO DELL’ACQUISIZIONE E DETENZIONE ARMI DA FUOCO E’ A MIO AVVISO ANTIGIURIDICA ED INACCETTABILE PER QUALSIASI CITTADINO ONESTO, TIRATORE SPORTIVO, COLLEZIONISTA O CACCIATORE. E’ UN DIVIETO DEGNO DI UN REGIME DITTATORIALE CHE NON HA NULLA A CHE VEDERE CON L’ANTI TERRORISMO ! SI VUOLE DISARMARE E RENDERE INERTI TUTTI I CITTADINI DETENTORI DI ARMI, MENTRE I DELINQUENTI E TERRORISTI SARANNO SEMPRE ARMATI CON ARMI OVVIAMENTE AD ALTA CAPACITA’ DI FUOCO E AUTOMATICHE IN QUANTO NON LE COMPERANO IN ARMERIA E SI RIFORNISCONO DA ALTRI CANALI INFISCHIANDOSENE DI OGNI LEGGE RESTRITTIVA CHE OVVIAMENTE SU QUESTI NON HA NESSUN EFFETTO, ANZI LE RESTRIZIONI AGLI ONESTI CITTADINI IN AGGIUNTA ALLE VIGENTI LEGGI SBAGLIATE SULLA LEGITTIMA DIFESA …POTENZIERÀ’ I MALAVITOSI E TERRORISTI ! SI SA CHE LE FORZE DELL’ORDINE HANNO LE MANI LEGATE VENENDO INDAGATE OGNI VOLTA CHE FANNO USO DELLE LORO ARMI IN DOTAZIONE PER DIFESA O USO LEGITTIMO !
    IO SAREI PER USCIRE SUBITO DALL’ EUROPA ….CHE TOGLIE LA LIBERTÀ’ CON RIDICOLI PRETESTI RENDENDO TUTTI SCHIAVI !
    SE LA DIRETTIVA IN ARGOMENTO VERRÀ’ APPROVATA E’ OVVIO CHE I REATI DI FURTI, RAPINE AGGRESSIONI ed ATTENTATI TERRORISTICI PER ME AUMENTERANNO !
    SPERO CHE I PARLAMENTARI EUROPEI USINO LA LOGICA E LA RAGIONE PRIMA DI VOTARE IL “decreto” BOCCIANDOLO SENZA ESITAZIONE PER IL BENE DI TUTTI !

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